Nacque
il 31 dicembre 1838 a Ponte S. Pietro (Bg) e morì a Bergamo il 29 marzo
1902.
Nel
1850 entrò appena
dodicenne
nell’Accademia Carrara di Bergamo. Fu allievo del maestro Scuri, che
riconobbe in lui il talento pittorico ed ebbe modo di coltivarlo.
L’essere venuto dalla provincia, la sua giovane età e l’assenza di
artisti in famiglia resero il rapporto di Galizzi con lo Scuri così
intenso da trasformare tutta la sua vita, tanto che nel 1870 ne sposò la
figlia. La sua formazione durò più di vent’anni. Nella scuola si
conquistò con l’ottimo rendimento e profitto la stima della Nobile
Commissaria. Le opere scolastiche mostrano una scioltezza sia
d’impostazione che di resa della luce. Intorno al 1867 il fedele
attaccamento, più volte dimostrato, nei confronti dello Scuri, venne
ripagato da quest’ultimo con la selezione per gli artisti incaricati di
decorare la nuova chiesa di S. Maria Immacolata delle Grazie a Bergamo.
Una volta conclusi gli studi, aiutato sempre dallo Scuri che ben conosceva
l’ambiente e spesso era chiamato come selezionatore, Luigi Galizzi trovò
ampi spazi di attività nella committenza ecclesiastica provinciale.
I
temi da lui spesso trattati sono quindi storico – religiosi. Lavorò
nella chiesa di Comun Nuovo e per la parrocchiale di Chiari; ma
l’incarico più importante della carriera fu la realizzazione
dell’intera decorazione della nuova chiesa di Calusco D’Adda.
Quest’opera gli rese celebrità nella committenza religiosa per la
decorazione ad affresco. La critica apprezzò moltissimo in questa
realizzazione la riproposizione dell’effetto monumentale. Pertanto la
carriera del Galizzi fu unicamente indirizzata alla produzione di
affreschi per le chiese della provincia bergamasca.
Lavorò a Locate,
Orio, Romano Lombardo, Orzinuovi, Ponte S. Pietro, Gazzaniga ed altri
paesi ancora, ma nessuna di queste opere ebbe rilievo come quella di
Calusco. Nel 1884 venne scartato al concorso per la cattedra del deceduto
Scuri in Accademia Carrara, per la scarsa qualità dell’opera da lui
eseguita. La scuola scelse il rinnovamento e accentuò la distanza ormai
enorme tra i nuovi orientamenti della pittura e le convinzioni
dell’artista. Mentre la critica portava l’attenzione verso i nuovi
artisti, Luigi Galizzi continuò a dipingere opere minori. Le opere si trovano nel deambulatorio
e nella navatina di destra del santuario.
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