Andrea
Previtali nacque intorno al 1480 probabilmente a Brembate Sopra (Bg) e morì
di peste nel 1528. Come molti pittori bergamaschi del tempo fece le sue
prime esperienze pittoriche a Venezia nella bottega dei Santacroce. I
Santacroce non rappresentavano certo quanto di pittoricamente più
aggiornato ci fosse a Venezia nei primi del ‘500. Per questo Previtali
li abbandonò presto per passare alla bottega di Giovanni Bellini. La
fisionomia artistica di Andrea Previtali è una scoperta relativamente
recente. Nei primi anni di lavoro era solito firmare alternativamente le
sue opere: “Andreas Bergomensis”, “Andreas Cordelle Agij”, e più
tardi adottò la grafia “Andrea Previtalus”. Solo nel 1871 lo studioso
Cavalcaselle prese unitariamente in esame le opere così firmate e le
attribuì allo stesso artista.
Verso
il 1512 Andrea Previtali, in concomitanza con il Lotto, tornò a Bergamo.
Proprio in questa città svolse gran parte della sua attività
di pittore, raggiungendo la piena maturazione stilistica, distaccandosi
progressivamente dalla cultura veneto belliniana ed accostandosi al
fascino innovatore del Lotto. Previtali rinunciò al rigido formalismo
tardo quattrocentesco delle quinte prospettiche ed alla schematicità
della stesura cromatica, ma la sua visione pittorica rimase comunque
serena e composta.
Nel
Santuario dipinse vari affreschi nel presbiterio ed uno di questi,
rappresentante la Vergine col Bambino, serviva da pala; a destra di questo
affresco un altro rappresentava la Visita dei Re Magi. A sinistra del
primo affresco vari Santi del Nuovo Testamento, datati 1518. Aggiunse a sinistra
L’adorazione dei pastori e a destra L’apparizione dell’Angelo ai
pastori.
|